Made in Barge
Lo straordinario paesaggio dell’arco sud-occidentale delle Alpi, dominato dalla mole inconfondibile del Monviso, racchiude in sé un’isola speciale: la “Provincia Granda”, una provincia che è rimasta un po’ isolata, lontana com’è dalle grandi vie di comunicazione, ma che, forse grazie a tale condizione, è riuscita a conservare nel tempo un territorio caratterizzato da vallate bellissime e un ambiente incontaminato. In questo scenario, proprio ai piedi del Monviso, si colloca il comune, di Barge, un comune caratterizzato dalla particolare conformazione del territorio, coesistono infatti la montagna, la collina ed a valle la pianura che, pur con le caratteristiche tipiche dei suoli pianeggianti, è in realtà un altipiano, situato nella fascia da 270 a 380 m.s.l.m.; in tutte le fasce altimetriche del comune, insistono numerose aziende agricole dei diversi settori produttivi, che confermano la notevole e frizzante imprenditorialità del territorio. Grandi vini; colture orto frutticole di pregio; allevamenti di grande qualità sia per la produzione di latte che di carne, eccellenti prodotti con riconoscimenti a livello comunitario (DOC Colline Pinerolesi per i vini e Castagna Cuneo IGP per la frutticoltura); cereali e la recente riscoperta delle risaie nella zona più pianeggiante di Crocera di Barge; cucina caratteristica, paesaggi e località incantevoli ne fanno un comune di grandi tradizioni agricole e culturali e di richiamo turistico non indifferente. A differenza di altre zone, dove il peso del settore agricolo sul complesso dell’economia è divenuto marginale, a Barge l’agricoltura ha saputo evolversi e modernizzarsi confermandosi come attività fondamentale e rafforzando la centralità del settore “primario”. La vicinanza con la città di Torino, con le montagne “olimpiche” e quindi con le note stazioni sciistiche, ha favorito nel tempo lo sviluppo di aziende impostate sulla vendita diretta della produzione aziendale e quindi su un rapporto immediato tra produttore e consumatore che, pur sembrando obsoleto, è stato fortemente scoperto negli ultimi anni dal mercato e dai consumatori come metodo per accorciare la filiera commerciale ma soprattutto come riscoperta delle produzioni tipiche locali, del loro forte legame col territorio, della stagionalità e della freschezza. Oltre a questo sviluppato canale commerciale, esiste poi un buon numero di aziende, soprattutto nel settore frutticolo, improntate quasi esclusivamente sull’esportazione della produzione ottenuta. Le aziende agricole risultano più di 820, con una superficie media di ha 7,5; un nu mero elevato ma ancora in crescita, a riprova della significativa vitalità del settore, che ha favorito e continua a permettere l’inserimento di numerose unità lavorative: non solo direttamente impiegate ma con significativi sviluppi anche per tutto l’indotto, sia a monte che a valle della produzione primaria. Dal 2002 un ricco paniere di prodotti tipici, caratterizzati da un marcato legame con il territorio, possono fregiarsi del marchio di Denominazione Comunale di Origine De.C.O.
La frutta
Le coltivazioni frutticole si sono sviluppate nel tempo soprattutto nell’area collinare e pedemontana, tanto da divenire predominanti in tutta questa fascia occupando un superficie di 565 ettari nel 2004 (dati del censimento); la stazione ferroviaria ormai abbandonata era stata costruita per spedire i vagoni di frutta in Germania e proprio da qui ha preso il via la grande attività di esportazione ancora oggi diffusa in tutta la provincia; si tratta in ordine di importanza di kiwi, mele, pesche, nettarine, pere, susine, castagne ed albicocche ed infine drupacee minori; coltivate da agricoltori altamente professionali in impianti specializzati, con le più moderne tecniche di coltivazione (il 96% delle aziende aderisce volontariamente a disciplinari dell’agricoltura integrata o biologica) e commercializzate non solo localmente, ma in Italia e nel mondo. Tra le produzioni maggiormente legate al territorio vanno sicuramente ricordate la mela “Renetta Grigia di Torriana” e la “Castagna Cuneo IGP”.


La Renetta Grigia di Torriana, eccellenza Bargese, prende il nome dalla caratteristica della sua buccia, totalmente rugginosa, e dalla omonima località di Barge, dove viene coltivata. Necessita dì pochi trattamenti fitosanitari ed è una mela adatta per la cottura in forno. Coltivata nella frazione S. Martino di Barge località Torriana e nel comune di Barge. La coltivazione di questa mela si è anche estesa ai comuni di Bagnolo e di Cavour.
La Renetta Grigia di Torriana, eccellenza Bargese, prende il nome dalla caratteristica della sua buccia, totalmente rugginosa, e dalla omonima località di Barge, dove viene coltivata. Necessita dì pochi trattamenti fitosanitari ed è una mela adatta per la cottura in forno. Coltivata nella frazione S. Martino di Barge località Torriana e nel comune di Barge. La coltivazione di questa mela si è anche estesa ai comuni di Bagnolo e di Cavour.

Zootecnia
Un tempo molto diffusa su tutto il territorio comunale ma oggi maggiormente diffusa nella parte più pianeggiante, la zootecnia di Barge è rappresentata da numerose aziende che nel tempo hanno saputo perfezionarsi tanto da diventare in più di un caso delle vere e proprie aziende modello, sia per l’ottimo rapporto quantità /qualità delle produzioni ottenute, sia per il corretto approccio a tematiche come quelle del benessere animale e della produzione eco compatibile. Gli allevamenti presenti rappresentano un po’ tutti i settori produttivi e sono in ordine di importanza: l’allevamento bovino da latte; l’allevamento bovino da carne, soprattutto il tradizionale allevamento della razza Piemontese – la più pregiata tra le razze da carne -; la cunicoltura e l’allevamento di avicoli per i quali esiste anche un’ottima filiera di trasformazione locale; l’allevamento di suini da carne per i quali esiste anche una discreta filiera di trasformazione.
Ortaggi
La coltivazione degli ortaggi, particolarmente diffusa nell’area collinare e pedo collinare si estende a macchia di leopardo su tutto il territorio comunale; sono coltivati ad ortaggi circa 20 ettari (5 in coltura protetta e 15 in pieno campo). Proprio per la particolare vocazione delle imprese agricole, non esiste una specializzazione colturale ma nel rispetto della stagionalità, vengono coltivate un po’ tutte le colture orticole che poi le aziende vendono direttamente nei mercati rionali che settimanalmente frequentano.

Il vino

La coltivazione degli ortaggi, particolarmente diffusa nell’area collinare e pedo collinare si estende a macchia di leopardo su tutto il territorio comunale; sono coltivati ad ortaggi circa 20 ettari (5 in coltura protetta e 15 in pieno campo). Proprio per la particolare vocazione delle imprese agricole, non esiste una specializzazione colturale ma nel rispetto della stagionalità, vengono coltivate un po’ tutte le colture orticole che poi le aziende vendono direttamente nei mercati rionali che settimanalmente frequentano.
La coltivazione degli ortaggi, particolarmente diffusa nell’area collinare e pedo collinare si estende a macchia di leopardo su tutto il territorio comunale; sono coltivati ad ortaggi circa 20 ettari (5 in coltura protetta e 15 in pieno campo). Proprio per la particolare vocazione delle imprese agricole, non esiste una specializzazione colturale ma nel rispetto della stagionalità, vengono coltivate un po’ tutte le colture orticole che poi le aziende vendono direttamente nei mercati rionali che settimanalmente frequentano.


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